Il caro bollette non si ripercuote solo su aziende e consumatori finali ma rischia di mettere nei guai anche i Comuni. E’, infatti, di questi giorni la presa di posizione del sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo che ha preso carta e penna mettendo nero su bianco le conseguenza del caro bolletta e chiedendo a Governo e Parlamento di intervenire. “Il conto energetico del nostro comune - scrive il primo cittadino - rischia di salire del 40-50 per cento costringendoci di fatto ad aumentare le tasse locali per coprirne i costi”. Se non si interviene a livello governativo, è la tesi del primo cittadino, si rischia che la riduzione delle tasse a livello nazionale ed in modo particolare sull’IRPEF di fatto venga annullata dall’aumento delle tasse a livello locale ovvero per dirla con le parole di Cavallo:” lo Stato con una mano dia e con l’altra prenda”. Entrando nel dettaglio delle argomentazioni del sindaco si può vedere come per il piccolo comune della Valle Po (1056 abitanti) i costi di energia e gas passerebbero da circa 45mila euro del 2021 a quasi 65 mila nel corrente anno. Un vero salasso. Salasso che per molti altri comuni potrebbe essere addirittura superiore visto che Rifreddo è notoriamente uno dei comuni che nell’ultimo decennio ha ridotto di più i consumi energetici investendo molte risorse su impianti fotovoltaici, illuminazione pubblica a led ed efficentamento energetico degli edifici. “Aver - aggiunge il primo cittadino - investito molto sull’aspetto della riduzione dei consumi di luce e gas oltre a dare una mano all’ambiente che ci circonda ci mette in condizioni meno peggiori di altri tuttavia saremo comunque costretti a mettere mano al bilancio. Una cosa che vorremmo evitare in ogni modo visto che la nostra filosofia, e permettetemelo anche il nostro vanto, è sempre stato quello di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Per questo motivo porteremo la nostra istanza in tutte le sedi istituzionali e cercheremo in ogni modo di evitare che le bollette ci costringano e ritoccare le tasse ed a rimangiarci il nostro credo amministrativo.