Descrizione
Ieri sera il Consiglio comunale rifreddese ha deliberato che la tanto temuta nuova tassa sui rifiuti (TARES) non sia applicata sul proprio territorio. Al suo posto torna in vigore la TARSU con le stesse aliquote dell’anno 2012. L’Amministrazione comunale di Rifreddo è una delle prime realtà italiane che ha deciso di avvalersi della facoltà di applicare per il corrente anno ancora la vecchia imposta. “Appena abbiamo saputo - spiega il primo cittadino Cesare Cavallo - che la conversione in legge del decreto 102/2013 prevedeva la possibilità di ritornare al vecchio tributo ci siamo immediatamente messi a lavorare sull’elaborazione di un ruolo della stessa in modo da portare in Consiglio una proposta di deliberazione che ci consentisse di evitare il passaggio alla Tares”. La possibilità di ritorno al passato non è, infatti, ne automatica ne completa. Più in dettaglio la norma impone al Comune di effettuare il cambio di rotta con una delibera consigliare e comunque di aggiunge alle tariffe dello scorso anno una quota in favore dello Stato. Un fatto che come spiega ancora il Sindaco comporterà comunque un aumento della tassazione anche se non le sperequazioni e i rincari esagerati della Tares. “Lo Stato - aggiunge Cavallo - è sempre più a caccia di soldi ed ha ormai preso l’abitudine di istituire nuove tasse salvo poi farle esigere dai Comuni per non perdere completamente la faccia (vedasi il caso Imu). Nella fattispecie concreta si è inventato la contribuzione aggiuntiva di 0,30 centesimi per ogni metro quadro di superficie abitativa delle nostre case. Soldi verranno richiesti dal Comune con la classica bolletta ma che poi, attraverso gli F24, andranno direttamente nella casse romane. Un aumento di tassazione che certo non ci fa piacere ma a cui, se non ci fosse stata la possibilità di ritornare alla vecchia tariffa e la nostra decisione di ritornare alla Tarsu, se ne sarebbero aggiunti altri che uniti ad una nuova penalizzante distribuzione del carico del tributo avrebbero portato ed una situazione davvero insostenibile. Dalle proiezioni che avevamo fatto vi erano, infatti, attività e famiglie con bollette in aumento del 300-400 per cento rispetto agli anni scorsi. Un fatto che, in una situazione già economicamente piuttosto difficile, avrebbe rischiato di mettere alla corde più di un soggetto e che grazie al nostro intervento siamo riusciti ad eliminare”. Il ritorno al passato prosegue ora con la redazione del ruolo e la stampa dei bollettini che nei prossimi giorni verranno recapitati ai contribuenti in modo che possano espletare con calma il pagamento della prima rata entro il termine del 16 dicembre. Per evitare di costringere i cittadini a troppi versamenti l’assemblea comunale, infatti, fatto coincidere la prima rata del tributo con i termini per il versamento della quota statale mentre per la seconda rata ha scelto il 28 febbraio 2014.