Sono sempre più insistenti le voci di un imminente uscita di un decreto del Ministero dell’Economia che andrebbe a modificare l’esenzione Imu sui terreni agricoli delle zone montane. Una normativa che si basa su una legge emanata dal Governo Renzi in estate e che rischia di penalizzare fortemente i proprietari dei terreni nei comuni situati tra i 200 ed i 600 metri di altitudine. Infatti in base all’ipotesi fatte circolare del Ministero in queste aree per chi non appartiene al settore agricolo si pagherebbe addirittura l’intero importo dell’Imu. Soldi che oltretutto non rimarrebbero nemmeno sul territorio ma andrebbero, attraverso un meccanismo di riduzione dei trasferimenti statali, nelle casse romane. Una situazione che ha destato più di una preoccupazione tra gli amministratori dei comuni montani e che ha spinto la Giunta di Rifreddo ad approvare un ordine del giorno contro questa norma ed a rivolgersi direttamente al Presidente del Consiglio ed al Parlamento. “L’idea di tassare ulteriormente un territorio già piuttosto debole come la montagna - ci spiega il primo cittadino Cesare Cavallo - è davvero insopportabile e rischia di tradursi in un ancora maggiore abbandono dei terreni agricoli e di conseguenza di aumentare i rischi di dissesto idrogeologico. Infatti bisognerebbe ricordarsi, qualche volta, quanto l’opera di manutenzione del territorio contribuisca a mantenere vivibili intere zone che altrimenti sarebbero abbandonate e che è solo grazie alla pulizia e la cura dei terreni se tutto il piccolo un sistema di reticoli idrici continua a funzionare e ci preserva in caso di copiose precipitazioni. Pensare poi di far pagare l’Imu ad una persona che magari ha ereditato un terreno che non è ne irrigabile ne raggiungibile con mezzi meccanici è un’idea che si commenta da sola e che da la cifra di come a Roma pur di far tornare i conti dello Stato si cerchi di spremere ogni contribuente fino all’accesso. Che dire poi del fatto che ai Comuni sul sito della finanza locale è già pubblicata una pagine con i trasferimenti ridotti di quanto i cittadini dovrebbero pagare a titolo di Imu sui terreni di cui sopra. Un altro bell’esempio di rispetto per gli anti locali e per i cittadini. Infatti lo Stato, infischiandosene del principio della non retroattività delle norme fiscali, al 30 novembre decide che entro 16 giorni i residenti dei comuni montani devono pagare l’Imu sui terreni per l’anno già strascorso ed allo stesso tempo pubblica sui siti statali finanziari di riferimento dei comuni il fatto che ha ridotto i trasferimenti di pari importo mettendo così a rischio gli equilibri di bilancio di questi ultimi. Preso atto della situazione abbiamo così deciso di scrivere ai massimi organi dello Stato mostrargli tutta la nostra contrarietà sulla questione per provare a tutelare il nostro territorio ed i nostri concittadini