Il Consiglio comunale
rifreddese ha approvato negli scorsi giorni il bilancio di previsione 2016. Un
documento contabile che ricalca in larga parte quello del 2015 e che conferma
anche tutte le aliquote delle imposte locali previste l’anno scorso.
“Nonostante ai trasferimenti statali siano al minimo storico - ha spiegato il
sindaco Cesare Cavallo - siamo riusciti ad abbozzare un bilancio che faccia
quadrare i conti senza dover aumentare tasse e costi dei servizi. Certo molte
delle previsioni dipendono da cosa farà il Governo. Infatti, a nessuno sfugge
che a livello nazionale si è prospettato un deciso rimodellamento del sistema
fiscale. Un'operazione condivisibile ed auspicabile che condividiamo ma non
vorremmo si traducesse nell'ennesimo tentativo di scaricare i minori introiti
nazionali sulle amministrazioni locali. Un modello purtroppo già sperimentato
col governo Monti dove i sindaci facevano gli esattori per conto dello Stato”.
Se da Roma non arriveranno brutte notizie
Rifreddo continuerà quindi ad
essere uno dei comuni dove si tassa di meno i cittadini. Un che è stato
possibile grazie alle drastiche riduzioni di spesa operate negli scorsi anni ad
una continua ed attenta gestione delle spese correnti. Oltre a non ritoccare le
tasse esistenti l’Amministrazione e riuscita anche ad andare aldilà di quello
che si è prospettato a Roma con l'abolizione della Tasi. Infatti, mentre a
livello nazionale si è abolita la tassa sulla prima casa a Rifreddo l'esenzione
e totale. Entrando più nei dettagli del bilancio si può poi vedere che sul lato
investimenti sono stati stanziati i fondi per la realizzazione delle opere al
cimitero e prospettato l'utilizzo dell'avanzo per un importante intervento
sulle scuole. Sono inoltre previsti anche fondi per il programma di
manutenzione straordinaria delle strade comunali. Tutti interventi che verranno
finanziati con gli oneri di urbanizzazione o avanzo di amministrazione. “Per
ciò che consta la parte investimenti - ha aggiunto il primo cittadino – abbiamo
da parte un discreto gruzzoletto. La cifra esetta verrà quantificata nel
dettaglio con l'approvazione del rendiconto 2015 ma comunque dai conti fatti
potremo toglierci qualche bella soddisfazione. Si tratterà adesso di vedere se
nel passaggio dal vecchio Patto di stabilità al nuovo Pareggio di bilancio le
normative nazionali ci consentiranno di spendere questi soldi o se continuerà
l'assurdo dicktat che impedisce ai comuni virtuosi di usare i soldi che hanno
in cassa”.